Dr. Jacopo campidori

Psicologo Psicoterapeuta

Menu
  • PERCHÉ INIZIARE UNA TERAPIA PSICOLOGICA
  • IL METODO
  • ATTIVITÀ
  • CURRICULUM VITAE
  • ARTICOLI
  • DOMANDE & RISPOSTE
  • CONTATTI
Menu
Sentirsi una cattiva madre.

Sentirsi una cattiva madre

Posted on 25 Ottobre 202526 Ottobre 2025 by jacopo campidori

Ho un problema con mio figlio, ha quasi 8 anni, e non so più cosa si possa fare per non sentirsi una cattiva madre. Fa sempre capricci, non accetta le regole, e quando provo a spiegargliele non mi ascolta neppure. Ogni giorno è una lotta, per mangiare, per andare a dormire, se usciamo, mi porta all’esaurimento fino a che esplodo arrabbiandomi e urlando. Dov’è che sto sbagliando? Sono esausta, e mi sento un tale fallimento.
Grazie, Marisa.

Risponde il Dr. Jacopo Campidori.

Cara Marisa, mi chiede dove sta sbagliando. Quando ci si ritrova a sentirsi una cattiva madre, ogni piccolo conflitto con il figlio sembra un fallimento. Vorrei davvero poterle dare istruzioni precise per allevare figli perfetti, ubbidienti, educati, ma francamente non saprei come fare.

Quando ti sembra di sbagliare sempre con tuo figlio

E’ come se lei si fosse recata da un meccanico dicendo che la sua macchina non funziona. Chiedendo come farla andare. Il meccanico la guarderebbe con un’alzata di spalle. Le cause potrebbero essere migliaia. Sicuramente le chiederebbe più dettagli, e di lasciargli l’auto qualche giorno, per poterla controllare, trovare il difetto e risolvere il problema.

Perché non esistono genitori perfetti

E’ una metafora che però funziona fino ad un certo punto, perché gli esseri umani non sono delle macchine. Le macchine hanno un libretto di istruzioni, sono costruite per svolgere un determinato compito, sappiamo quale dovrebbe essere il loro modo giusto di funzionare, e se troviamo che il filtro è sporco possiamo pulirlo, o se c’è un danno alla centralina possiamo decidere di cambiarla.

Il problema con gli esseri umani, e in questo caso coi bambini, è che non esiste un libretto delle istruzioni che mi dica come deve funzionare un bambino.

Secondo Watson con i giusti condizionamenti nell’infanzia, si poteva trasformare qualsiasi individuo in qualunque tipo di persona si volesse: “datemi una dozzina di bambini di sana e robusta costituzione e un ambiente organizzato secondo miei specifici principi, vi garantisco che sarò in grado di farne un medico, un avvocato, un artista, un imprenditore, un delinquente”. In realtà le cose non sono così semplici, perché la vita reale non è l’ambiente organizzato di Watson, ma è un ambiente imprevedibile, in cui ci sono migliaia di variabili che non possono essere controllate, che possono mettere in crisi anche la migliore delle educazioni.

Cosa puoi fare quando ti senti una cattiva madre

Inoltre ogni bambino è differente, unico a suo modo, e pertanto diventa impossibile pensare di fornire regole per risolvere un problema senza neppure conoscere la storia del bambino in questione, storia che comprende anche la famiglia, l’ambiente in cui vive, gli eventi trascorsi che lo hanno portato ad essere quello che è. Ed anche conoscendo tutti questi dettagli, non sempre è possibile dare delle risposte precise e risolutive.

La realtà è che non esistono regole assolute, regole che se seguite pedissequamente porteranno per forza di cose al risultato voluto, nonostante esistano migliaia di manuali che dicono il contrario, spiegando tutto e il contrario di tutto, come in un’immensa biblioteca di Babele.

Non posso dirle quindi dove sta sbagliando. Perchè non conoscendo la sua storia e quella di suo figlio, parlerei in maniera generica, dando per scontato che ogni bambino è uguale ad un altro, e che ad un certo tipo di problema coincide un errore preciso. L’unica cosa che posso fare è lasciarla con due consigli concreti per chi si sente o teme di sentirsi una cattiva madre.

Primo consiglio: niente regole preconfezionate

Il primo è di non ricercare regole preconfezionate per educare suo figlio, perché non esistono. Come sosteneva Bettelheim, “il genitore deve risolvere i problemi via via che gli si presentano, e deve risolverli a modo suo, altrimenti la soluzione non andrà bene né per il bambino, né per lui […]. Quand’anche un genitore riuscisse a seguire il consiglio, il suo comportamento diventerebbe artificioso, meccanico.”

Secondo consiglio: fiducia nel proprio ruolo di madre

Il secondo consiglio è quello di essere sicuri nel proprio ruolo di genitori, cercando di mettere in secondo piano la preoccupazione di sbagliare perché, sempre citando Bettelheim, “il modo in cui un genitore vive un evento cambia tutto per un bambino, perché è in base al vissuto del genitore che egli si crea la propria interpretazione del mondo”.

Guardarsi nello specchio senza colpe e smettere di sentirsi una cattiva madre

Purtroppo i figli, sono lo specchio di noi stessi, specchio in cui troppo spesso ci fa male guardarci riflessi.

Accettare i propri limiti e imparare dai propri errori è fondamentale per non continuare a sentirsi una cattiva madre.

Categoria: Domande & risposte

Agenda

Raccomandazioni

Da GuidaPsicologi.it

Articoli recenti

  • A cosa serve lo psicologo?
  • L’interpretazione dei sogni
  • Lo psicologo è un supereroe
  • Crisi di gravidanza: un percorso di coppia

Domande & Risposte

  • Sentirsi una cattiva madre
  • Non sono mai importante per nessuno

Articoli recenti

  • A cosa serve lo psicologo?
  • L’interpretazione dei sogni
  • Lo psicologo è un supereroe
  • Crisi di gravidanza: un percorso di coppia
© 2025 Dr. Jacopo campidori | Powered by Minimalist Blog WordPress Theme
WhatsApp
Benvenuto,
come posso aiutarti?
Contattami via WhatsApp